La Riforma in Lituania
Autore: Dainora Pociūtė
Traduzione: Emiliano Ranocchi
Paesi come la Lituania e la Polonia nella percezione comune difficilmente vengono associati con il movimento della Riforma protestante che nel XVI secolo riscrisse gli equilibri religiosi e politici di tanta parte d’Europa. La narrazione identitaria ottocentesca, che aveva fatto del cattolicesimo uno dei componenti imprescindibili del costrutto nazionale moderno di questi due popoli, ha finito per relegare nelle trattazioni storiche specialistiche la memoria di un’esperienza di assoluta originalità, in Italia pressoché sconosciuta al grande pubblico. Questo saggio, scritto da una delle massime studiose del tema, affronta la storia della nascita e della diffusione del pensiero protestante nei territori del Granducato di Lituania, in seguito a una secolare unione dinastica fino alla fine del XVIII secolo politicamente unito al Regno di Polonia. L’interesse del saggio è pertanto duplice: spalanca agli occhi del lettore italiano orizzonti storici e religiosi che, almeno in parte, non hanno perso nulla della loro attualità, e lo fa da un punto di vista storiografico ancora meno usuale, quello lituano.
In questo libro, nato in occasione del cinquecentesimo anniversario della Riforma europea e pensato originariamente per il lettore lituano, vengono presi in esame l’operato e il carattere dei personaggi che hanno formato il pensiero evangelico nel Granducato di Lituania, il cui territorio nel XVI secolo costituiva il confine orientale del cristianesimo d’Occidente. Ora viene proposto in versione italiana, riveduta e ampliata dall’autrice, anche per il lettore italiano.
Oriente Baltico
Un secolo di sguardi italiani su Lituania, Lettonia ed Estonia
Autore: Andrea Griffante
Il volume analizza l’immagine di Lituania, Lettonia ed Estonia formatasi sui quotidiani italiani dalla nascita dei tre Stati baltici nel 1918 fino ai nostri giorni. Utilizzando un impianto metodologico basato sui classici di E. Said e L. Wolff, il volume descrive come il Baltico sia stato narrato come un corpo “mediano”, compreso in una continua tensione tra sforzi di orientalizzazione e tentativi di appropriazione. In particolare, vengono illustrati i cambiamenti d’immagine della regione da terra di confine dell’Europa dei regimi autoritari di destra, a estremo Occidente dell’Impero sovietico, fino a ritornare nel vecchio continente e rappresentarne l’estremo lembo orientale.
Children, Poverty and Nationalism in Lithuania, 1900–1940
Autore: Andrea Griffante
Discusses the emergence of care for orphaned, abandoned and poor children in Lithuania from the early twentieth century to the beginning of the Second World War.
Focuses on how such practices were influenced by competing nationalist and political discourses.
xplores how orphanages became privileged institutions for nation building.
Literacy in Medieval and Early Modern Vilnius
Jakub Niedźwiedź
Late medieval and early modern cities in Europe could not exist without the use of the written word. Based on a case study of Vilnius — the capital of the Grand Duchy of Lithuania in the fourteenth – eighteenth centuries — this book shows how rhetoric influenced all the spheres of urban literacy: the rules of writing, rhetorical genres and their functions, and the social practices of producing, preserving, and disseminating texts. Vilnius was a multi-ethnic, multi-religious, and multi-scriptural city, and its literary culture was particularly rich. What was the legal basis of the city? Who were the professionals of the written word? What was the role of schools and books in the literary culture of the city? How did women participate in Vilnius’s textuality? Which rhetorical genres were used? This study is based on research into the different types of texts used in Vilnius: contracts; last wills; sermons; municipal, state, and church records; primers; shopping lists; poetry; manuals; and letters, in Polish, Latin, Ruthenian, Lithuanian, Yiddish, and other languages written or printed in five alphabets. The rhetorical organization of Vilnius can serve as a model for examining other towns of the time. It also shows the complexity of the use of script in the multi-ethnic urban communities of North-Eastern Europe.